La S. Michele è “lo sport”, non fosse altro che per l’impatto visivo degli impianti sportivi, la palestra, i campi di calcio, che attendono chi si accosti pur per caso alle sue strutture. Non si può comprendere però la realtà sportiva della Comunità Giovanile S. Michele senza cercare quel seme discreto, quasi nascosto dalle modeste dimensioni della cappella, che ne rappresenta il fondamento e la ragione del suo esistere.

Già più di cinquanta anni fa Don Mario avvertiva la necessità di uscire dai modi tradizionali e consueti dell’evangelizzazione, per raggiungere le anime di ragazzi e adolescenti, sempre più disinteressati alla spiritualità. Ecco allora l’idea profetica della S. Michele: entrare nelle vite e negli interessi dei ragazzi, di ora e di allora, non con l’arroganza di chi ha la verità in tasca, ma con la discrezione e la testimonianza quotidiana delle piccole cose; perfino “accontentandosi” di pre-evangelizzare, attraverso i valori umani dello sport, convinti che non si possa amare il proprio nemico se non si sia almeno capaci di rispettare il proprio avversario.

Correttezza, lealtà, rispetto, sincerità, solidarietà e vivaddio allegria! Queste le mete, i goals, i sets che vogliamo raggiungere per i nostri ragazzi e insieme a loro; oggi forse più che allora sono traguardi ambiziosi.

La “fisicità” delle attività sportive continua, adesso come allora, ad essere una modalità di comunicazione privilegiata per educarci a vicenda: ragazzi e adulti, tecnici ed atleti, genitori e dirigenti. Tanto più vero per chi crede che Dio stesso l’abbia scelta per salvarci, per starci accanto, per amarci; magari attendendoci paziente, in una piccola chiesetta, in mezzo a campi e palestre.